martedì 6 dicembre 2011

Vin brulè


Il vin brulé ha una storia molto antica. Pare che la sua nascita debba attribuirsi ai frati che lo utilizzavano come rimedio per il raffreddore e il mal di gola. Come vedremo le spezie utilizzate hanno proprietà magiche…

Ingredienti:

1 litro e mezzo di vino rosso
3 stecche di cannella
10 chiodi di garofano
1 pizzico di noce moscata
250 grammi di zucchero
2 arance non trattate
1 limone
1 mela

Procedimento:

Lava bene la frutta. Preleva la scorza degli agrumi facendo attenzione a non tagliare anche la parte bianca, troppo amara per il vin brulé. Estrai il torsolo della mela e tagliala a rondelle sottili.

Metti il vino in una pentola con le stecche di cannella, lo zucchero, i chiodi di garofano, la mela e le scorze degli agrumi. Aggiungi un pizzico di noce moscata.

Mescola con un cucchiaio di legno per pochi minuti prima di accendere il fuoco, poi fai bollire il composto per circa 5 minuti continuando a mescolare, fino allo scioglimento dello zucchero.

Avvicina una fiamma alla superficie del vino, in modo da far evaporare l’alcool. Fai attenzione perché il vino prenderà subito fuoco e si alzeranno delle fiamme blu, ma dopo qualche istante saranno scomparse e potrai spegnere il fuoco.

Aspetta qualche minuto, poi versa il vin brulé nelle tazze e servi; puoi filtrare il vin brulé oppure lasciarlo così.

In questa ricetta sono le spezie le vere protagoniste, unite al vino per fare una pozione di lunga vita e salute.

La cannella veniva utilizzata, fino all’800 nella maggior parte degli antidoti contro veleni. Chitra Banerjee Divakaruni ne parla così in “La maga delle spezie”:
“E per tutti gli altri, quelli dagli occhi scuri come pietre, la cannella distruttrice dei nemici per darti forza, forza alle gambe e alle braccia, ma soprattutto alla bocca.
Perché un giorno tu possa gridare "No" abbastanza forte per riuscire a fermarli, inermi e sbigottiti.”
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 Oltre che come condimento, la cannella è utilizzata in erboristeria come stimolante generale. Si usa negli stati di prostrazione psico-fisica e nelle anemie. E' antisettica e antispasmodica ed è indicata nelle mestruazioni scarse, nelle affezioni dell'apparato respiratorio, nelle malattie da raffreddamento e nel caso di alito cattivo. Infine, gode fama di essere leggermente afrodisiaca.

Come alcuni sanno i chiodi di garofano hanno proprietà antidolorifiche. Le nostre nonne lo usavano contro il mal di denti, o il loro decotto per il mal di gola.

La noce moscata stimola la digestione, blocca le fermentazioni intestinali e attenua la nausea e il vomito. Non lasciamoci ingannare: se ingerita in dosi elevate (10-20g), provoca una alterazione dello stato di coscienza, con allucinazioni visive!!
Quale scusa migliore di un raffreddore per curarci con uno “sciroppo” così buono? ;)

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