domenica 4 dicembre 2011

Tronchetto di Natale alle castagne

Ecco un altro simbolo natalizio per questa seconda Domenica d'Avvento. Il tronchetto è il simbolo del calore domestico. La sua tradizione, oggi perduta, deriva proprio dal ceppo di Natale che anticamente si lasciava bruciare fino a capodanno, o addirittura fino all'Epifania. Il tronchetto è però rimasto nella tradizione dolciaria, pervenuta fino ai giorni nostri.
In questa ricetta le castagne non sono casuali. Ad esse è attribuito un potere fecondativo, di buon auspicio per l'anno nuovo.

Ingredienti:
1 kg di castagne,
100 g burro,
150 g zucchero,
75 ml di latte,
1 bustina di vaniglia
100 g di cioccolato

1. Cuoci le castagne in acqua bollente per 10 minuti, quindi scolale e sbucciale.
2. Versa le castagne in una pentola, ricopri con il latte e porta a termine la cottura.
3. Passa le castagne nel passaverdura.
4. Metti il purè di castagne ottenuto in una pentola insieme al burro e a 40 g di cioccolato e lascia asciugare a fuoco basso. Unisci poi lo zucchero e la vaniglia.
5. Versate il composto nello stampo prescelto e lascialo rassodare in frigorifero per alcune ore.
6. Capovolgi il tronchetto sul piatto da portata.
7. Sciogli in un pentolino il rimanente cioccolato con un pò di burro. Versa il cioccolato fuso sopra il tronchetto e con una forchetta formate delle righe.
8. puoi abbellire il tronchetto con foglie di agrifoglio o fiorellini di zucchero.
Ricordo che mio nonno lasciava sempre un grosso ceppo di quercia da accendere nella notte di Natale. Se il ceppo non era abbastanza grande ci sistemava sopra altra legna in modo che potesse bruciare lentamente e resistere per dodici giorni e dodici notti, ossia da Natale alla Befana, in quanto i dodici giorni di arsione del ceppo simboleggiavano i dodici mesi dell’anno. 
Simbolicamente il legno che ardeva era il simbolo del passato, e nel nuovo bruciare si cercava di cogliere dei presagi su come sarebbe stato il nuovo anno; le ceneri venivano poi raccolte e sparse nei campi per assicurarsi dei buoni raccolti, per curare gli animali e aiutarli nel parto, per ricoverare il raccolto e per guarire il mal di denti.
In epoca moderna, soprattutto nelle case in cui non ci sono caminetti, l’usanza del ceppo è stata sostituita dalla candela di Natale che deve essere lasciata bruciare finché che non si spegne. In molti fanno risalire a questa tradizione anche l’uso delle luci decorative nelle case e nelle strade durante il periodo di Natale. 

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